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Un libro che parla di alchimia cercando di condurre alla comprensione della sua dimensione universale. Un testo che si può considerare il momento finale - ma ogni fine è un inizio - di un percorso che, da tempo, ha occupato Guido Buffo e Andrea Zucconi in una ricerca volta al Sé più profondo, in cui si sono impegnati per fornire gli strumenti più consoni: se non per raggiungerlo, almeno per avvicinarglisi. Per questo motivo non è un testo facile. Non lo è in quanto richiede al lettore una diretta partecipazione, un sentire cum, che non è di tutti e per tutti. Non certo per le difficoltà delle parole e del pensiero - tutto sommato superabili, almeno per chi ha "desiderio" e volontà - ma perché richiede di "calarsi" nella notte. Richiede di "diventare" notte, di introiettare ciò che la notte, simbolicamente, rappresenta: vivendola sino in fondo. D'altronde, il percorso esoterico che gli autori richiamano è tutto nella notte. Notte che, a scanso di equivoci, non coincide con le tenebre che tutto avvolgono e tutto inghiottono. Prefazione di Claudio Bonvecchio. Nota introduttiva di Antonino Salsone.